SUNCLOCK (roma, italia 2009)

città/paesi | Monday, March 29th, 2010
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3 Comments »

  1. Wow, l’oculus del Pantheon. Ottima foto, gran bella luce intensa e calda, chiaroscuri perfetti e leggermenti sgranati che esaltano la consunzione del tempo: quasi, non sembra una foto ma un’acuatinta di Piranesi. Il Pantheon è uno dei luoghi più belli del mondo, secondo me. E’ l’unico posto in cui si può provare una sensazione autenticamente antica, di quelle che nel ‘700 cercavano Byron o Winckelmann. E’ infatti integro, a differenza del resto delle vestigia romane, ed esprime pienamente una spazialità e sacralità antica, pagana. E’ insomma una specie di macchina del tempo che in virtù delle stimolazioni che ti propone, come ogni magistrale macchina architettonica, riesce a farti provare la sensazione di stare in un universo compiutamente altro. Già entrando in questo maestoso pachiderma si è sbalestrati dall’altezza delle colonne del pronao, che ti fanno sentire piccolissimo e in virtù della loro vecchiaia ed eterogeneità di provenienza ti dicono di essere testimoni di mille passati. Poi, dentro, c’è questo spazio enorme, con una luce intensa e diffusa che promanando dalla cupola lungo la scacchiera dei cassettoni cadenza la rotondità. E al colmo della semisfera l’apertura metafisica verso il cielo, anzi, verso l’Olimpo, dato che il tempio era dedicato a tutti gli dei. Attraverso l’oculo si può quindi entrare in contatto non solo spirituale, con la dimensione della deità, c’è insomma una continuità tra cielo e terra che non è solo spirituale come nelle religioni successive, come anche con il cristianesimo, ma fisica. Quanto è diverso, spiritualmente più mentalistico, San Pietro… Eppoi attraverso l’oculo può piovere e quindi l’esterno comunica con l’interno, e la luce segna il tempo. Insomma una macchina architettonica, fisica e spirituale magnifica, ancora efficiente e pienamente antica, con una forza spaziale e architettonica che ha capacità di annientare la messe di altarucoli scaracchiati tutt’intono alla fascia inferiore. Simboli cristiani che prestamente hanno occupato tutte le nicchie e le lesene disponibili, e che d’altra parte lo hanno salvato dallo smantellamento che hanno subito tutti gli altri edifici antichi. Infine, tralasciando l’esercizio ekfrastico a cui mi sono lasciato andare perché catturato da questa bella foto, il luogo mi è caro perchè c’è sepolto, tra mill’altri minori come ad esempio tale Raffaello Sanzio, Annibale Carracci: il grande pittore seicentesco del baccanale insuperato, classico e carnale, di Palazzo Farnese.

    Comment by davide — March 30, 2010 @ 2:17 pm

  2. Acquatinta si scrive con la “q”, somaro! : (

    Comment by davide — April 7, 2010 @ 8:48 am

  3. Scusate: mi piace più il commento di Davide che la fotografia…

    Comment by Fabrizio — June 20, 2011 @ 10:53 pm

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